La forza dei nostri sogni. Quell’energia molto speciale, che permette a uomini normali di raggiungere traguardi straordinari. Una scintilla magica, così rara, capace di trasformare una piccola idea in un grande cambiamento.
Sono pochi gli uomini che hanno avuto il coraggio e la forza di sovvertire il corso della storia, battendo strade alternative per il cammino dell’uomo. Figure visionarie, che hanno saputo rivoluzionare le nostre vite, tracciando la strada per le generazioni future. E lo hanno fatto prima di tutto credendo nei propri sogni, spesso contro tutti i pronostici. Per introdurre questa sezione del nostro blog, vi presentiamo 5 figure appartenenti a realtà completamente diverse, dallo sport alla scienza. 5 uomini profondamente diversi le cui idee sono però alimentate dallo stessa fiamma: la forza propri desideri.
NELSON MANDELA
“Un vincitore é semplicemente un sognatore che non si é mai arreso”
Nelson Mandela non si è arreso mai. Neanche quando nel 1948 viene arrestato con l’accusa di promuovere attività anti-organizzative contro il governo Sudafricano. Il suo era un intento nobile: la lotta al concetto di diversità, il sogno di poter vedere un giorno bianchi e neri convivere in armonia, e con diritti equi.
Mandela trascorrerà 27 anni in carcere, senza mai voler patteggiare, pronto a morire in cella per le sue idee. Verrà rilasciato solo nel 1990 dal presidente Sudafricano De Klerk, al quale si unirà per mettere fine una volta per tutte al mostro chiamato Apartheid. Nel 1999, a furor di popolo, Nelson Mandela diventerà presidente del Sudafrica, e alfiere simbolo della lotta per i diritti dell’uomo per l’umanità intera.
LUDWIG VAN BEETHOVEN
“Afferrerò il fato alla gola; esso non mi supererà mai!”
Beethoven non è solo uno dei più grandi compositori che la storia ricordi. Beethoven è l’esempio vivente di come la resilienza e la forza di volontà possano aiutarci a superare ostacoli apparentemente insormontabili. Il fato lo rende un pianista dal talento smisurato, sin dalla tenera età. E’ il fato stesso a flagellarlo, privandolo dell’udito ad appena 30 anni. Ma la musica per Beethoven è vita, e la vita per lui può fluire solo attraverso la musica. Per questo Beethoven non abbandona la composizione, e seppur ormai completamente sordo, realizza alcune delle sonate più belle e imponenti della storia della musica.
Come questo sia stato possibile, non è dato sapere. Ciò che conta è che sia successo davvero.
THOMAS EDISON
“La nostra più grande debolezza sta nella rinuncia. Il modo più sicuro per avere successo è sempre quello di provarci ancora una volta.”
Come la prendereste se i vostri insegnanti a scuola avessero detto ai vostri genitori: “suo figlio è troppo stupido per capire qualsiasi cosa”? Probabilmente male, molto male. Thomas Edison invece no, anzi. A 10 anni abbandona la scuola: la sua famiglia è troppo povera, e gli studi troppo infruttuosi. Si mette subito a lavorare, ma viene licenziato dai suoi due primi lavori perché “improduttivo e inetto”, dicevano. Neanche questo riesce ad abbatterlo. E serviranno 1000 tentativi falliti per costruire la prima la lampadina, quel piccolo oggetto che cambia la storia dell’uomo. “1000 gradini per il successo“, li chiamerà Edison. Per aspera ad astra.
MUHAMMAD ALI
“Ho odiato ogni minuto di allenamento, ma mi sono detto: Non smettere. Soffri ora e vivi il resto della tua vita come un campione”
Cosa porta un campione assoluto a mettersi sempre in discussione, fissare nuovi traguardi, combattere nuove battaglie? Nel 1967 Cassius Clay è sul tetto del mondo. Ha già stracciato tutti i record esistenti, e si appresta ad entrare nella storia. Ma la boxe per lui non è tutto. La vita di Cassius Clay è intrisa di ideali così forti da diventare tutt’uno con lo sport. E che lo portano a cambiare nome in Muhammad e rifiutare l’arruolamento nell’esercito americano in Vietnam. Una scelta che gli costerà 3 anni e mezzo di carriera, nel momento migliore della sua forma, ma che non gli impedirà di tornare e riconquistare il titolo pesi massimi, diventando testimone mondiale di coraggio, perserveranza e pace.
STEPHEN HAWKING
“L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento”
A 9 anni Stephen Hawking non sapeva ancora parlare bene, ed i suoi voti erano i peggiori della classe. Eppure i suoi compagni di scuola lo avevano già soprannominato Einstein, chissà perchè. Da lì, Hawking brucia tutte le tappe del suo percorso di studi che lo conducono a Oxford. Ma il destino è in agguato. Una malattia degenerativa lo condanna su una sedia a rotelle, rendendolo completamente disabile ed incapace di comunicare. In suo aiuto interviene la tecnologia, il resto lo mette lo scienziato. Hawking diventa un simbolo di coraggio e dedizione, e vettore comunicativo della scienza internazionale. La sua passione per l’universo contagia le masse, e la sua capacità di divulgare alla gente comune concetti apparentemente impossibili è sensazionale. Un’ispirazione continua per tutti noi.