«Curare i feriti non è né generoso né misericordioso, é semplicemente giusto. Lo si deve fare.»
Gino Strada era così, intransigente quando si trattava di vite umane. Quasi disarmante per la semplicità dei suoi ragionamenti.
Ad un mese dalla sua scomparsa, ci fa piacere ricordare una figura centrale nel mondo del Terzo Settore, un vero e proprio punto di riferimento per la Cooperazione Internazionale, ma soprattutto un uomo e un medico che ha dedicato la vita alla sua missione: curare quante più persone possibile.
Lo ha fatto per oltre trent’anni, recandosi in prima persona dove c’è maggior bisogno di cure mediche: nelle regioni del mondo interessate da guerre invisibili e interminabili, ma anche in Italia, andando a sopperire dove lo Stato non arrivava.
Prima di fondare Emergency, ha lavorato in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia e Bosnia. Sempre in prima linea, senza mai risparmiarsi perché, come ripeteva spesso, «I pazienti vengono sempre prima di tutto».
La nascita di Emergency
Nel 1994 Gino Strada e la moglie Teresa Sarti insieme ad alcuni amici e colleghi fondano Emergency, l’Organizzazione Non Governativa per portare assistenza medica gratuita alle vittime delle guerre.
Da quel giorno di maggio di ventisette anni fa, Emergency ha curato più di 11 milioni di persone nel mondo, oltre ad aver costruito e gestito ospedali, centri di riabilitazione fisica e sociale, posti di primo soccorso per il trattamento delle emergenze, centri sanitari per l’assistenza medica di base, centri pediatrici, centri di maternità, poliambulatori e ambulatori mobili per migranti e persone disagiate, centri di eccellenza.
Sarebbe facile indicare in quel numero, 11 milioni, l’eredità che Gino Strada ha lasciato su questa terra. La verità è che, con ogni probabilità, quel numero gli stava stretto perché avrebbe voluto curarne uno in più, sempre.
Il suo più grande lascito, per noi, è la forza di credere e combattere per il suo sogno: vivere in un mondo senza guerre.
Può sembrare un’utopia ma non lo è, è semplicemente giusto.