Lo scorso 19 ottobre ha preso il via una nuova stagione regolare della NBA, ovvero il campionato di pallacanestro più importante e competitivo del mondo.
A difendere il titolo vinto lo scorso anno, ci sono i Milwaukee Bucks guidati da Giannis Antetokounmpo, gigante greco di origine nigeriana di 211 centimetri con una storia da prendere ad esempio.
Giannis, l’immigrato clandestino
Giannis nasce nel 1994 ad Atene. I suoi genitori Charles e Veronica erano arrivati in Europa da clandestini due anni prima, quando avevano deciso di fuggire dalla loro natia Nigeria.
La famiglia Adetokunbo, divenuta in seguito Antetokounmpo in un processo di “grecizzazione”, vive nel quartiere Sepolia, alla periferia di Atene, ed è formata dai genitori e i cinque figli Francis, Thanasis, Giannis, Kostas e Alexis.
L’infanzia di Giannis Antetokounmpo ad Atene
Una famiglia numerosa, un quartiere difficile nel paese europeo con l’economia più fragile. L’infanzia dei fratelli Antetokounmpo è tutt’altro che idilliaca: fino ai diciotto anni sono apolidi, né nigeriani né greci; sono vittime di razzismo e xenofobia, condizione che li porta a temere ogni giorno di essere denunciati come clandestini e spediti in Nigeria, paese lontano che molti di loro non hanno mai visto.
Giannis e suo fratello maggiore Thanasis per contribuire alle poche entrate familiari, iniziano a fare gli ambulanti: vendono orologi, borse e occhiali da sole contraffatti in ogni mercato tra Atene e dintorni.
Forse proprio il loro girovagare fa sì che vengano notati da un allenatore di pallacanestro locale. Due ragazzi molto più alti della media della loro età sono un materiale umano troppo invitante per qualsiasi coach di basket.
I primi passi dei fratelli Antetokounmpo su un campo da basket
Giannis e Thanasis, prendono confidenza con quello sport e diventa chiaro da subito che la palla a spicchi può diventare molto di più di una semplice distrazione, può essere una via di fuga, l’opportunità per una vita migliore per loro e per la loro famiglia.
I primi allenamenti non possono, però, farli insieme: in famiglia c’è un solo paio di scarpe sportive, pertanto sono costretti ad alternarsi. Ciò che non manca ad entrambi è la tenacia e la costanza, unite a due fisici incredibili che continuano a svilupparsi.
Giannis, in particolare, oltre alle doti atletiche dimostra di avere una forza mentale e un’attitudine per il lavoro fuori dal comune.
Il primo contratto da professionista di Giannis Antetokounmpo
È il 2012 quando Giannis inizia la sua carriera da professionista, gioca per il Filathlitikos, squadra che milita nella lega A2 greca. Nel dicembre dello stesso anno, appena diciottenne, firma un contratto di quattro anni per il Saragozza, in Spagna.
Nella terra iberica non andrà mai a giocare perché suonano le sirene statunitensi e al termine della stagione 2012-2013, viene ingaggiato dai Milwaukee Bucks.
Le prime stagioni del Greek Freak in NBA
L’anno è il 2013 e il luogo Brooklyn, New York. È la sera del Draft NBA, una vera e propria cerimonia con la quale, attraverso un meccanismo simile a una lotteria, le squadre NBA hanno la possibilità di scegliere i migliori giovani provenienti dalle università americane o dal resto del pianeta.
“With the 15th pick in the 2013 NBA Draft, the Milwaukee Bucks select Giannis Antetokounmpo”
Gli addetti ai lavori statunitensi fanno fatica a pronunciare il suo nome, lo cercano con lo sguardo, molti non sanno da dove viene quel ragazzo. Lui sa bene da dove proviene e lo mostra con orgoglio in quello che, fino ad allora, è il momento più importante della sua giovane carriera. L’immancabile fratello maggiore Thanasis è al suo fianco e sventola una bandiera della Grecia.
Nonostante le difficoltà e le discriminazioni, Giannis si sente greco, è greco.
Nelle prime stagioni in NBA Giannis è uno studente disciplinato. Sa di avere dei mezzi fisici pazzeschi, ma è allo stesso tempo consapevole che deve ambientarsi in quel mondo e migliorare la propria dotazione tecnica.

Gli anni del suo ambientamento sono caratterizzati da episodi che mostrano come Giannis non abbia mai dimenticato da dove proviene.
Come quando si ritrovò a imbruttire un compagno di squadra perché stava gettando un paio di scarpe.
“Sono ancora buone!” gli disse il greco, ben consapevole di cosa voglia dire non avere un paio di scarpe per giocare.
Oppure quando a cena insieme ai fratelli ordinarono solo tre insalate, il piatto più economico, perché a tutti sembrava uno spreco spendere così tanto per mangiare.
O quando, dopo aver mandato il suo intero primo stipendio in Grecia, si ritrovò a dover raggiungere il palasport a piedi, perché non aveva i soldi per il taxi.
Dal punto di vista sportivo, in questo periodo guadagna due soprannomi, The Greek Freak e The Human Alphabet e poco altro.
Giannis Antetokounmpo, la superstar NBA
Nel 2017 arriva un primo importante riconoscimento personale: il Most Improved Player, il premio assegnato al giocatore che tra una stagione e la successiva è migliorato maggiormente.
Dal 2017 al 2020, Giannis si consacra come superstar mondiale della pallacanestro. Lui continua a vincere premi individuali, tra cui quello come miglior giocatore della lega e miglior difensore ma, soprattutto, prende per mano i Milwaukee Bucks e li trasforma da squadra perdente a competitor credibile per la vittoria del titolo.

Giannis Antetokounmpo, il campione NBA
Al termine della stagione 2020, Giannis è in scadenza di contratto. Le migliori squadre della lega farebbero carte false per averlo, lì troverebbe non solo un ricco ingaggio, ma anche altre star con le quali costruire un super-team.
“Alcuni vedono un muro e vanno in un’altra direzione. Io cerco di attraversarlo.”
Con queste parole il greco anticipa la sua decisione di restare a Milwaukee, che dopo otto anni considera la sua seconda casa e per la quale si è speso molto anche fuori dal campo: ha creato associazioni, fatto donazioni e presenziato a eventi di beneficenza. Si sente in debito con quella comunità che lo ha accolto e accettato a braccia aperte.
Giannis non ha, ovviamente, dimenticato la Grecia dove ormai è un idolo, non solo dei ragazzini che sognano di diventare grandi sportivi. Le iniziative benefiche che lo vedono protagonista attraversano l’oceano e vanno diritte fino a Sepolia, Atene.
Nel 2021 Giannis Antetokounmpo trascina i Milwaukee Bucks alla vittoria del titolo NBA.
La storia di Giannis è spesso definita “da film”, in realtà è una storia di impegno, caparbietà, lotta e sacrificio. Valori che Giannis ha avuto la forza di apprendere sulle strade di Sepolia e di utilizzare per uscire da una situazione difficile.
Valori che non ha mai smesso di avere come faro e che gli hanno permesso di essere un campione dentro e fuori dal campo.
Come accaduto per Giannis, sono tantissimi i bambini in situazioni di marginalità e non tutti hanno la forza di uscirne da soli, per questo è fondamentale il lavoro delle tantissime Organizzazioni Non Profit che si occupano di Cooperazione Internazionale.