Spesso etichettate come prodotti stereotipati e machisti, le grandi narrazioni popolari hanno offerto nel corso degli anni personaggi femminili che hanno ribaltato gli stereotipi di genere, diventando delle vere e proprie icone della cultura pop.
Di seguito ne vediamo cinque esempi significativi.
Leia Organa

La principessa Leia, tra i protagonisti dell’incredibile saga di Star Wars, viene presentata nel primo film in una classica situazione di racconto avventuroso: rapita da Darth Vader e tenuta prigioniera in una cella nella sua astronave.
Un gruppo di eroi si recano a salvarla, tra i quali spiccano Luke Skywalker, ragazzo dall’animo puro che sogna di diventare un guerriero e Han Solo, simpatica canaglia dal cuore d’oro.
Raggiunta Leia nella sua cella, però, emerge un piccolo problema: né Luke né Han hanno pensato a una via di fuga e si trovano intrappolati sotto una pioggia di proiettili laser. A questo punto Leia strappa dalle mani di Luke la pistola e crea una via di fuga, salvando tutti.
Nel corso della saga fantasy, Leia mantiene questa caratteristica in ogni aspetto del suo carattere. Agisce e non subisce, imponendosi da subito come uno dei personaggi più riusciti della cultura popolare.
Wonder Woman

La prima supereroina della storia non può non essere presente in questa breve lista. Creata nel 1941 dallo psicologo William Moulton Marston (che ne curava le sceneggiature) e dal disegnatore Harry G. Peters, Wonder Woman è fin dagli esordi un punto di riferimento degli ideali femministi e dell’emancipazione femminile.
Nei primi anni di vita editoriale, Wonder Woman viene spesso catturata da criminali uomini che la imprigionano mettendola in situazioni che ricordano il bondage e la sottomissione.
Situazioni dalle quali lei puntualmente si libera, incoraggiando implicitamente le donne a difendere se stesse, a imparare a combattere e ad essere forti, in modo che non debbano essere spaventate o dipendere dagli uomini.
Come la maggior parte dei prodotti seriali statunitensi, anche Wonder Woman tra gli anni Cinquanta e Sessanta ha subito una forte stereotipizzazione. Tuttavia, complice il movimento femminista, a partire dai primi anni Settanta è tornata ad incarnare i suoi valori originali, che conserva ancora oggi.
Julia

Nata nel 1998 dalla fantasia di Giancarlo Berardi, Julia Kendall è una criminologa che, oltre ad insegnare all’università, lavora spesso come consulente della polizia della fittizia Garden City.
La sua serie mensile – attualmente giunta al numero 282, più vari speciali – fu la prima di Sergio Bonelli Editore con una protagonista femminile.
Fin dagli esordi, Julia è presentata come una donna moderna, con una concezione moderna della vita e dei rapporti interpersonali.
La sua popolarità le consentirà presto di uscire dai confini della carta stampata per approdare in televisione.
Eva Kant

Abbiamo già parlato di Eva Kant quando abbiamo dedicato un post ad Angela e Luciana Giussani, le geniali creatrici di Diabolik.
Lungi dall’essere la semplice partner del protagonista, la compagna che lo attende paziente dopo ogni colpo, Eva Kant è una vera e propria co-protagonista delle avventure di Diabolik.
Intelligente, abile e scaltra, spesso determinante nella risoluzione della vicenda.
Più di ogni altra cosa, però, l’aspetto rivoluzionario di Eva Kant è la natura della sua relazione con Diabolik: non sono sposati né hanno intenzione di farlo, imponendosi come una delle prime coppie di fatto della cultura pop.
Xena

Nata come personaggio della della serie TV Hercules, Xena è riuscita da subito a imporsi come figura autonoma, tanto da meritare una serie spin-off nella quale è l’assoluta protagonista.
La “principessa guerriera” combatte come una moderna amazzone in un mondo fantasy tipicamente appannaggio degli uomini, al suo fianco Olimpia: amica e aiutante, ma soprattutto compagna della protagonista.
Xena è stata infatti un’eroina femminista degli anni ‘90. Un personaggio precursore delle battaglie sulla libertà sessuale, per via delle sue relazioni uomini e la tensione erotica tra lei e Olimpia, resa palese negli episodi finali con un bacio.
Il suo impatto nella cultura di massa è così grande che viene spesso citata in film e serie tv.